Ucraina, il summit tra Vladimir Putin e le società italiane diventa uno spinoso caso diplomatico. Il Copasir prende le distanze.
Il summit tra Putin e le società italiane si è trasformato in un vero e proprio caso diplomatico anche perché è andato in scena in un momento decisamente delicato, con i venti di guerra che soffiano forti sull’Ucraina.
Il summit della discordia, alcune società italiane si sfilano
Mentre gli Stati Uniti, la Nato e l’Ue si muovono contro la Russia, il presidente Vladimir Putin ha incontrato le principali società italiane nel corso di un vertice online. Nel corso del summit Putin ha sottolineato come le compagnie energetiche italiane abbiano accesso al gas russo a prezzi “molto più bassi” rispetto a quelli di mercato grazie agli accordi stipulati con Gazprom. Putin ha poi parlato dell’Italia come uno dei principali partner economici. Almeno tre società, tra cui Eni, hanno deciso di non prendere parte all’incontro.
La polemica per il vertice tra Putin e le aziende italiane
Il problema di questo vertice, organizzato dalla Camera di Commercio italo-russa, è che è avvenuto in un momento particolarmente delicato, quello della grave crisi che ruota intorno all’Ucraina. Il portavoce del Cremlino, evidentemente allo scopo di spegnere le polemiche, ha specificato che questo incontro non è legato in alcun modo alle vicende che stanno avvenendo in Ucraina. Si tratta di “incontri sono di natura sistematica, e non solo con gli imprenditori italiani, ma anche con le più grandi imprese provenienti da altri Paesi. Questo non è collegato con la situazione attuale, non è collegato a nessuna delle sanzioni“, ha dichiarato Dimitrij Peskov.
La posizione del Copasir
Il Copasir prende le distanze dal summit criticando i tempi e i modi con i quali è stato organizzato e si è svolto il summit al quale ha preso parte anche Vladimir Putin.